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Le radici del male

Ci ho messo solo 5 mesi a riprendere in mano un libro di Costantini e ora capisco perché.Costantini è impegnativo.

Richiede un minimo di impegno la lettura perché è proprio un groviglio di personaggi e impicci che non stai leggendo un giallo qualsiasi.

Collegamenti pazzeschi tra passato e presente.

Aspettate, però, vi dico il titolo: Le origini del male. È il secondo della trilogia del male di Costantini.

E male ce n’è in abbondanza in questi libri. 

Tantissimo.

Qui in mezzo pure la famiglia e le origini in Libia.

Quando dico bello ho detto poco, certi impicci esagerati. 

Donne morte: 3/4. 

Uomini morti: 10/12.000.

Intrigo internazionale: ai massimi. 

Storia: presente.

Balistreri: solito incazzoso con la vita; whisky e sigarette; donne e fastidio per l’umanità. C’è da dire che in questo libro si capisce anche perché! 

Gheddafi, Moro, Spadolini; l’Italia da bere del boom economico anni ’80; Spadolini e la caduta del Governo… insomma un tuffo nel passato condito da tanta cattiveria.

Leggetelo, non ve ne pentirete.

Io pausa e poi leggerò il terzo della trilogia. 

Questione di centimetri

Certo i capelli sono un tormento.
E per le ricce che “ogni riccio un capriccio”; e per gli uomini che “l’unica cosa che arresta la caduta è il pavimento”; e per le bionde che li vogliono neri e le nere che li vogliono biondi; e le ricce che vogliono essere lisce e le lisce che vogliono essere ricce.
Insomma, sull’argomento come fai sbagli!
Io no.
Io ho risolto il problema alla radice, nel senso che li faccio tagliare fino alla radice.
Io sono quella che appena vede un accenno di coda punta a debellarla.
Io sono quella che non sopporta “li faccio crescere, così poi li lego”… non ne capisco lo scopo, mi sembra una fatica inutile.
Io sono quella che pensa che, dopo una certa età, il taglio è necessario per non diventare ridicola.
Io sono quella che odia gli uomini con i capelli lunghi, li preferisce pelati paradossalmente.
Io sono quella che rimpiange il suo periodo da rasata, per tutta una serie di motivi, ma soprattutto perché li trovava bellissimi.
Io sono quella che va dal parrucchiere e gli dice “fai tu” e che, se taglia poco, lo cambia.
Io sono quella che non capisce chi tiene i capelli lunghi perché “a LUI piacciono così” perché i capelli li devi portare tu in testa e, prima di tutto, devono piacere a te.
Io sono quella che si raserebbe di nuovo ma che non lo fa perché non sopporterebbe non sentire tutti i giorni, e per tutto il giorno, quel “sei bellissima” che le dava la forza di arrivare a 18mm.
Io sono quella che pensa che i capelli ricrescono e quindi “ma chi se ne importa” di quanto sono corti!
Io sono quella che “ragazze, donne portateli come volete i capelli (lunghi, corti, ricci, lisci, biondi, rossi, mori) se vi sentite belle voi, sarete belle per tutti!”… certo un centimetro in meno aiuta (e sto a gioca’!).