Scusate, oggi devo manifestare un mio disagio anzi, più che disagio, un dispiacere.
Vi racconto due episodi.
La settimana scorsa, dopo mesi che non sentivo quello che è stato un mio amico, vado per scrivergli su whatsapp e mi accorgo che mi ha bloccato. Rimango allibita, poi aggiro l’ostacolo e gli scrivo via mail, dandogli la notizia che volevo dargli e poi gli dico “forse mi hai bloccata”. Colto nel vivo, mi risponde via whatsapp.
Stamattina volevo fare gli auguri ad un’altra amica che non sento da tempo e pure lei scopro avermi bloccata su whatsapp, così le scrivo su Instagram.
Ora la domanda che vi faccio è: ma perché bloccare una persona che è stata importante nella vostra vita? E soprattutto che si è allontanata rispettando l’altrui volontà senza insistere.
Mi spiego meglio, per me il blocco su whatsapp è contro la petulanza, l’invadenza. O almeno io l’ho sempre interpretato così. In vita mia ho bloccato solo quelli che mi rompevano le palle e soprattutto quelli poco più che conoscenti.
Mai amici, mai ex amici (che per me non esistono), mai persone a cui ho voluto bene.
Non mi sognerei mai, se ho condiviso delle cose importanti con una persona, escluderla dalla mia vita in modo così definitivo.
Whatsapp non è un social ma un canale di comunicazione tra persone che, quanto meno, si conoscono al punto di essersi scambiate il numero di telefono.
Nella fattispecie poi trattavasi di persone che nella mia vita sono state molto importanti. Il fatto di non sentirsi, di aver preso delle strade diverse, per me non cancella mai quello che c’è stato e per me il blocco su whatsapp è questo.
Ognuno ha la propria versione delle storie ed essendone i protagonisti la propria sarà sempre quella vincente ma io so che la verità (soprattutto nei rapporti di amore e di amicizia) non sta mai da una parte sola.
Sicuramente ho commesso degli errori, sicuramente ne avranno commessi gli altri ma questo per me non cancella mai l’affetto, l’amore provato. Non cancella mai la possibilità un giorno di prendere il telefono e dirsi: “hey, ciao come stai?” e invece…
Poi ognuno fa quello che vuole, e ci mancherebbe pure che non fosse così, ma rifletteteci, pensateci bene, perché precludersi la possibilità di scriversi “hey, ciao come stai?”, di ripartire dove ci si è interrotti è sempre un peccato, un divieto che si mette prima di tutto nei confronti di se stessi perché non si sa mai dove un “hey, ciao come stai?” può portare, soprattutto se si riparte da dove ci si è interrotti.
L’amicizia e l’amore penso abbiano mille strade, bloccargliele è sempre una sconfitta.
Pensateci.
PS: poi, se lo fate, almeno tenete il punto che tornare indietro é doppiamente una figura di merda.
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