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Sanremo 2020

Non ho scritto nulla su Sanremo, recupero ora.

Quest’anno non mi ha proprio interessata, neanche i vestiti. Non ho avuto il tempo e neanche l’ho cercato.

Giusto ieri sera, ho visto un pezzo di finale: mezz’ora, di più non ho retto. Ma non è per snobbismo, è proprio che avrei voluto ascoltare le canzoni e c’erano troppi intervalli, quindi mi annoiavano.

Comunque, pur non avendolo visto, non si può non sapere: basta aprire un qualunque giornale per rimanere aggiornati, su Twitter poi si parlava solo di quello è così mi sono scelta il meglio senza doverlo vedere.

Sugli abiti vi faccio una veloce carrellata:

  1. Diletta Leotta: vince il nero di EtroSalerno: bella e raffinata, giusti i tailleur, belli gli spacchi con quelle gambe poi;Francesca Sofia Novello: bella lei con la Ferretti che poteva fare molto di più, tra tutti scelgo questo:543250BD-2BAB-4555-BA94-EB207151C2A7
  2. Rula Jebreal, va sul sicuro con Armani Privè e fa bene;1580985851642.jpg--sanremo_2020__rula_jebreal___ho_dimostrato_che_le_storie_vere_sono_nazionalpopolari_
  3. Tosca: splendida in smoking;tosca-sanremo-2020_2708652
  4. Elodie: straordinaria con questo Versace, gli altri mi sono piaciuti meno, ma lei figaggine assoluta;1581117534685.jpg--
  5. Levante: al di là della noiosa scelta di vestirsi sempre uguale cambiando solo il colore ma poi, scusate, secondo me la gonna non le rendeva proprio giustizia;Grandi: ci vogliono abiti più strutturati, quello di ieri sera le stava oltre il male, quello della prima sera più adatto;Clerici: ha scelto un’alta moda di livello con Tony Ward;antonella-clerici-sanremo-2020
  6. uomini tutti dignitosi tra Armani e Dolce e Gabbana che hanno fatto man bassa e meno male.Smarcati gli abiti, vi commento solo altre 3 cose:
  1. Diodato, il vincitore, è un mio beniamino da sempre: bravo, colto, elegante, raffinato. Una canzone adatta e bellissima, un’interpretazione pulita, un look impeccabile. Bravo bravo bravo. Per la prima volta mi trovo d’accordo sul vincitore.
  2. Achille Lauro: il genio non è lui ma Alessandro Michele che lo ha interpretato, che ne ha fatto un personaggio, che gli ha costruito intorno una storia. Un plauso a lui per il coraggio di interpretarla ma in Achille Lauro non vedo nulla di trasgressivo. La canzone è brutta, il bacio gay mi auguro non sia più una trasgressione. Renato Zero ha fatto scuola mille anni fa.
  3. Morgan: il testo modificato per Brugo mi piace molto di più di quello originario. Bravo.

Bene, buon dopo festival a tutti.

Festival di Venezia nr. 76

Sento il bisogno di farvi un paio di commenti sul Festival di Venezia.

O meglio, non sul Festival ma sui look visti al Festival, ovviamente.

Intanto vi segnalo un’iniziativa davvero carina: il brand Twin Set ha inventato il “Please, don’t buy” ossia dal 19 settembre uscirà una collezione, il cui corner si troverà presso gli store monomarca Twin set, con abiti che non si potranno acquistare ma affittare. Sul red carpet, varie influencer, hanno indossato gli abiti della collezione. Su tutte vi segnalo Paola Turani che io trovo bellissima in questo abito blu. Bellissima.

Promuovo a pieni voti la Mastronardi, più in Armani che in Valentino. In Valentino mi sembra davvero troppa roba; azzeccato anche il Gucci; ma in Armani penso sia la perfezione così come Cate Blanchett che non si potrebbe immaginare “più” perfetta.

Armani
Gucci
Valentino

Devo invece segnalare una cosa che mi ha mandato al manicomio: io non amo

Manila Grace, credo che sia un brand sopravvalutato e poi fa più o meno sempre le stesse cose. Penso sia la prima volta che va a Venezia, in ogni caso ho visto il red carpet di Melissa Satta (vabbe, si potrebbe scrivere un’enciclopedia sul perché Melissa Satta debba stare a Venezia ma soprassiedo!) e poi di un’altra al suo primo Red carpet (Nataly Osman, che non ho idea di chi sia ma sicuro non un’attrice) e udite udite le ha vestite praticamente uguali. Un pantalone ed un blazer over size sopra… la differenza sta nello scollo della giacca e impercettibilmente anche nel pantalone, ma una sola domanda: perché?!?! Al di là del discutibile effetto fotocopia ma ribellatevi!!! Vabbè che è già un miracolo per le due stare su quel red carpet ma una volta lì sopra almeno puntate all’originalità, fatevi ricordare per quello e non per aver indossato una giacca del tutto simile a quella dell’altra.

Io veramente boh!

…segue che il Festival non è finito!

Sanremo 2019

Sono passate due serate e non ho visto un fotogramma in diretta di Sanremo.

Già prima che iniziasse sapevo però che la Raffaela sarebbe stata vestita da Armani (prima e ultima sera), Schiaparelli e Lorenzo Serafini in mezzo; Scervino per Baglioni; Etrò e Armani per Bisio.

Ho guardato qualche abito solo perché non resisto e perché mi pare che non se ne possa fare a meno se poco poco apri un giornale anche online.

La prima parola che mi viene in mente è: NOIA.

Prima di tutto denunciamo il parrucchiere della Raffaele che la sta rovinando. Bel corpo lei ma la faccia e la capoccia no, grazie! Tagliare i capelli, alleggerire quella massa informe: daje. Sugli abiti della prima sera Armani mi ha un po’ deluso: primo abito già visto su Nicole Kidman; secondo non adatto a lei e terzo talmente semplice da risultare banale. Seconda sera: Schiaparelli cineseria doppia e Atelier Emè una bomboniera. Per me basta così, non mi sembra il caso di guardare oltre.

Mi ha annoiata anche moltissimo la Hunzinker nella sua uscita in Armani Priveè e mi ha annoiata perchè l’abito doppio, con pantaloni a sigaretta con top, ed ampissima gonna sopra, da togliere per ballare, l’avremo vista forse in mille mille salse, milioni di volte.

 

Stendo un pietoso velo su:

  1. Loredana Bertè, inguaiata da Saitto la prima e la seconda sera con quelle minigonne che “anche basta, hai 100 anni” e poi quelle gambe erano belle una volta… ora non più direi, le spallone anni ’90 che manco ai cani, per non parlare del trucco da clown.
  2. Arisa, santa pace, Arisa. La prima sera vestita da infermiera, la seconda sera poteva non essere male il completo ma assolutamente non adatto a lei. Penalizzata in ogni suo angolo. Il tutto regalato da Albagia.
  3.  Patty Pravo. E qui sono senza parole. Basta la foto della prima sera: Pravo

Vi risparmierei il commento sugli uomini perché francamente ho poco da dire. Eleganti, piuttosto banali. Vi dirò che mi è piaciuto Achille Lauro, che ignoro chi sia, in Pignatelli. I Volo proprio una cosa di una bruttezza molto rara. E vi segnalo i calzini bianchi di spugna di questo tale che si chiama Maurizio Carucci degli ex Otago, che non so chi sia e manco lo voglio sapere: 

Menzione speciale per Renga e Favino che starebbero bene anche con un saio:

Infine, le mie sole ed uniche preferite: Paola Turci e Fiorella Mannoia.

La prima in due jumpsuit perfette di DSquared: total white la prima sera e total black la seconda sera, PERFETTE le jumpsuit e lei. Ha vinto tutto, come l’anno scorso del resto, quando aveva scelto la mia Stella.

 

Molto brava anche Fiorella Mannoia, che ha finalmente capito di avere sessanta anni e si è fatta sistemare da Dolce & Gabbana in uno smoking damascato bellissimo.

Mannoia

Per me Sanremo finisce qui, domani non mi disturberò neanche a guardare i vestiti sui giornali perché alla noia c’è un limite ed io l’ho raggiunto.

MFW

Visto che sono una persona caritatevole, ho seguito per voi la settimana della moda milanese.

Ora, vi dico subito che, al di là di ogni epoca, il migliore e più innovativo e moderno e colorato e raffinato ed elegante e meraviglioso è sempre lui: The King, GIORGIO ARMANI. Guardare per credere la perfezione della gonna, del pantalone, dell’insieme, dei colori, dei tessuti, di GIORGIO ARMANI, che ha 80 (quasi 81) anni. Fate voi. Io non so dare altra definizione alla parola “perfezione”.

Tornando nel mondo reale vi faccio un elenco di cosa ho visto e di chi su tutti mi è piaciuto (o non mi è piaciuto).

Da un paio di anni a questa parte sta nel mio Olimpo Scervino che adoro per il mix di donna/uomo che fa, per le gonne in tulle eteree abbinate a giacche e camicie da uomo squadrate. Allego le mie due proposte preferite.

Un “brava, molto bene, brava” va anche a Elisabetta Franchi che ha tirato fuori una collezione colorata, femminile ma meno femme fatale del solito, allegra, vivace come lei. È felice questa donna e nella collezione si vede. Evviva Dio.

Sapete che non amo molto Jeremy Scott per Moschino ma quest’anno mi era sembrato più carino e infatti il giorno dopo leggo tutta una sua filippica di risposta a chi lo ha accusato di aver copiato collezioni precedenti… e infatti… addirittura i look per Kill Bill avevano l’ispirazione “scarabocchio” (di circa 15 anni fa, quindi quasi prima che lui nascesse nel mondo della moda!).

Un plauso va a: Marras, Alessandro Dell’Acqua e Lorenzo Serafini che adoro.

Anche Ferretti, a cui va l’onore di essere stata la prima della MFW, ed Etro mi sono assai piaciuti.

 

Non ho particolarmente apprezzato:

  1. il country di Stella Jean:

StellaJean

2. Dolce e Gabbana, che mi hanno proprio rotto le palle: basta con questo barocco inutile, non sopporto. E basta anche con la Bellucci, che è diventata la zia di se stessa, mortificata in un abito a pois che qualunque amica le sconsiglierebbe di mettere per non sembrare il doppio, con sandali con plateaux dai quali non so come non sia caduta.

D&G

3. Versace, che è tornata al passato (se mai ne è uscita!) e forse è meglio perché solo lì aveva da dire qualcosa e infatti disegnava il fratello e comunque la sobrietà è un concetto che non appartiene alla Maison.

Versace

 

4. Fendi, che non mi sono mai piaciute e hanno ora anche infestato con il loro logo lo scibile delle felpe. Unwatchble. Si può anche cercare una nuova fantasia, forse queste F hanno stancato, forse eh!

FendiFendi2

4. Vivetta, mi viene da dire solo NO al China style.

Vivetta

Ah dimenticato, ieri sera poi, a chiusura di tutto, c’è stato il green carpet della moda sostenibile dove hanno premiato lo stilista che si è distinto per originalità e l’ecososteniblità. Ha vinto Gilberto Calzolari con un abito che adoro fatto con un sacco di iuta:

Gilberto

 

Ora che i riflettori della MFW si sono spenti, prendiamo un bell’aereo e voliamo a Parigi dove Dior, Gucci e Valentino avranno senz’altro qualcosa da dire. Stay Tuned.

Oscar 2018

In questa mattinata uggiosa e triste per il popolo italiano mi sento di dovervi parlare di  cose serie.

Vorrei affrontare con voi i look della notte degli Oscar 2018.

Incredibile ma vero: Armani, che ha vestito svariate star, per la prima volta in vita sua mi ha deluso con il vestito della Kidman:

Kidman

(belle le scarpe Laboutin però)…

e di quella cessa protagonista di La forma dell’acqua:

Cessa

(le spalline, la non scollatura, il colore… tutto NO!).

Male anche Valentino con quella dei 3 manifesti:

3manifesti.png

… ma ti vuoi dare una cazzo di truccata e una pettinata soprattutto… ma che cos’è?!

La mia vincitrice è lei:

Winner

 

Mi piace tutto: vestito (Chanel), capelli, borsa, orecchini. Direi PERFETTA, anche se ignoro chi sia.

Non vorrei commentare la Hayek in Gucci… ma mi corre l’obbligo di lamentarmi del lampadario:

Hayek

Vuitton, invece, forse pensava che Emma Stone dovesse andare ad un convegno  e le ha disegnato un tailleur da donna in carriera, che manco ai cani:

Vuitton

Sempre top la Streep in rosso Dior:

Meril

… anche se, forse, faceva bene a farsi una manicure:

Manicure

Per il resto, ragazzi miei, tutto già visto… molti abiti di questo tal: Cristiano Siriano che, francamente, non mi pare dirci nulla di nuovo:

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In chiusura ho bisogno di farvi vedere lui che per me doveva vincere tutto e che si è presentato con la mamma, ELIO, in Berruti:

Elio

… da Hollywood è tutto, a voi studio.

Gli Oscar 2017

Sapete già…io non riesco, nei grandi eventi, a non andarmi a spulciare i look delle star.

Quale migliore occasione degli Oscar? Credo non ce ne siano altre.

Io quest’anno non sapevo neanche che fossero stanotte, ho proprio perso la cognizione del cinema mondiale quindi non ne so niente. Stamattina, però, come non andare a sbirciare tra i look delle star?! Chi sono io per tirarmi indietro?! Nessuno, infatti procedo.

Annotazione di massima: chi più chi meno mi hanno fatto abbastanza schifo! Non arriverò mai a capire come potersi presentare alla serata dell’anno impacchettate in abiti improbabili. Non lo capirò mai, ma andiamo con ordine.

La vincitrice: Emma Stone si presenta con un vestito dorato che “manco a li cani” ma come ti è venuto, cara la mia Mason Givenchy, di mettere il dorato ad una rossa, per giunta con un sacco di roba?! E c’è il dorato e c’è il pitonato e ci sono i ricami e ci sono le balze… e mancavano le piume e stavamo apposto!

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Sulla stessa linea dello scempio, i primi premi vanno a: la Biel, che è una gnocca infinita, in una carta da cioccolatini accollatissima di Kaufman Franco (e chi sa chi è alzi la mano!); Amy Adams in Tom Ford che si becca un perfetto e tondo tondo NO; così come un netto NO va a Scarlett Jhoansson con un prato fiorito addosso in un vestito che la valorizza ZERO; pure la mia adorata Charlize è riuscita a mettere troppo di tutto, in un Dior, pieno di pieghe, dal taglio piuttosto banale e con due lampadari all’orecchio di Chopard di cui si poteva fare tranquillamente a meno; ancora NO a Dakota Dornan in un Gucci, pure questo dorato (e non so che gli è preso quest’anno con l’oro!) che si è pure infiocchettato per l’occasione: PERCHE’?! Vi dico solo che mi ha deluso pure Armani Prive’ su Nicole Kidman: un centrino scolorito!

E vabbè. Forse, è andata anche peggio a Salma Hayek in Alexander McQueen; Ginnifer Goqodwin (che mi chiedo cosa ci sei andata a fare dal momento che ti conoscevano in 2 e ora, a seguito del look, ti conosceranno in molti di più) e Chrissy Teigen in Zuhair Murad, che deve essersi ammalato gravemente per produrre ‘ste brutture; Octavia Spencer in Marchesa, ora ad Ottavia va senz’altro il “premio coraggio” ma io dico: hai la fisicità di una polpetta mi chiedo: “puoi mettere le piume a risaltare le forme?!” ma no, dico io, non si fa…il vestito pure bello ma non addosso a te: abbi pietà!

Vi butto lì la tematica “Meril Streep” che pare si sia rifiutata, perché voleva soldi per farlo, di indossare l’abito preparato per lei da Chanel, del valore di €100.000 . BAH!!! Si è presentata così… stava benino direi ma non sapremo mai cosa le aveva confezionato la mitica Mason:

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E ora, però, vi dirò le mie preferite… perchè qualcuna c’è stata: Viola Davis, perfetta in rosso Armani; Michelle Williams (che adoro per tutto, in primis per il taglio di capelli!) in Vuitton e Karlie Kloss in Stella Maccartney

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Vabbè, amici, mi fermo qui… potrei aprire una parentesi sulla capoccia di Halle Berry, in Versace ma la chiudo prima di aprirla, vi dico però che richiamava il marchio della casa di moda, guardare per credere…

Bene, all’anno prossimo… come dite?! I film?! Boh, che c’entrano i film?!?!

Sanremo’s look 

Quest’anno ho visto una sola serata di Sanremo, mercoledì, ed alle 23 ho mollato perché ho preferito il libro che sto leggendo. La stessa cosa ieri sera che, invece di vedere le due ore che mancavano per conoscere il vincitore, mi sono messa a letto per stare con Robecchi.Detto ciò, non potevo perdere l’occasione di svolgere il mio ruolo preferito ossia fare le pulci ai look delle cantanti e presentatrici.

Allora ho scoperto che:

1) Armani ha vestito Elodie (a me ignota) e Totti. Ora Totti era perfetto nel suo completo nero; Elodie un po’ meno nello smoking bianco che, francamente, non le rendeva giustizia l’ultima sera, poi il bianco sbatte con quel colore rosa di capelli;

2) Riccardo Tisci, stilista di Givenchy, ha cercato di abbigliare la De Filippi. Francamente, a parte un paio di look nel corso delle 5 serate, non mi è piaciuta: troppe trasparenze, troppo pizzo, troppo di tutto;

3) Antonio Grimaldi ha elegantemente rivestito il corpo (praticamente perfetto per una sessantenne che ha capito tutto della vita, dal momento che sta da 10 anni con uno che ne ha 30 meno di lei!) della Mannoia. Davvero Top per linea e colore l’abito dell’ultima sera;

4) Antonio Marras ha campanilisticamente vestito sia la Atzei che la Gucciari. L’esito non mi ha entusiasmato: la Atzei è bella e, secondo me l’ha coperta troppo e con troppa roba; la Gucciari ha puntato sul nero e va bene. Alla Artzei poi vorrei dire che gli anellini da falange, che ha messo sulle lunghe mani, esistono da almeno 10 anni, non ti sei inventata niente;

5) non so chi siano gli stilisti, ma preferisco ignorarlo, che hanno abbigliato: la Ferreri e le varie altre sconosciute che si sono succedute sul palco, soprattutto quelle in coppia… ne ho viste almeno un paio di cui assolutamente ignoro i nomi;

6) Vivetta ha vestito la Comello, non voglio dire niente perché francamente l’ha rovinata;

7) Chanel ha valorizzato la Mastronardi con la sua aria da perenne Biancaneve;

8) gli uomini non ve li commento perché nessuno, a parte Conti in Ferragamo e Totti in Armani di cui vi ho già detto, merita menzione. Forse Samuel l’ultima sera con il calzino rosso ma quel cappello di due taglie in meno lo trovo insopportabile;

9) Francesco Scognamiglio ha enfatizzato il corpo, perfetto, di Marica Pellegrini e di Giorgia con, ovviamente, diverso risultato. La Pellegrini può indossare anche un saio e risultare comunque perfetta, Giorgia è un’alice, l’ha mortificata con un vestito che le cadeva da tutte le parti;

10) Stella Mccartney, l’unica e sola, la mia preferita ha reso perfetta una Paola Turci che perfetta non è. Bellissimo il tailleur (che il odio come concetto) bianco, ma super super top, elegantissima è perfetta, la jumpsuit dell’ultima sera. Io amo Stella e lei non mi ha deluso e ha fatto vincere il mio premio “eleganza” alla Paoletta.

Una menzione speciale va ad una dei giovani con una capoccia di ricci esagerata, eliminata subito, che si è presentata con un lineare e perfetto tailleur H&M, premio al coraggio.

Come dite?! Le canzoni?! Ah, perché a Sanremo cantano pure?! Lo ignoravo.

Perchè Sanremo è…

Mi hanno chiesto di dire la mia sul Festival di Sanremo e io come posso esimermi dal farlo?!

Infatti non mi esimo e ne parlo.

Alla fine, se sto a casa, lo guardo per n motivazioni e la prima tra tutte, come potete immaginare, sono i vestiti delle vallette e dei cantanti.

Solo in un secondo momento sono le canzoni, anche perché, diciamocelo, a parte che non siano capolavori non basta un solo ascolto per apprezzarle ed io, fino ad ora, di capolavori non ne ho sentiti.

E quindi, veniamo a noi.

La prima sera ne ho visti sì e no 15 minuti: giusto il tempo per apprezzare il fatto che Conti (devo dire classico ma elegantissimo in Ferragamo!) non si è perso in chiacchiere e sono partiti subito con la musica.

La prima a cantare è stata Chiara, mi pare che si chiami così la roscia di X Factor. E come si presenta Chiara?! Con uno splendido vestito di Stella Mccartney GIALLO! Cazzo, Chiara, sei roscia… e dai! Mi rovini pure il vestito che fa a cazzotti con la tua chioma e la tua fisicità. Bocciata.

Poi arrivano le “vallette” che, diciamocelo, è proprio una brutta parola. Comunque, arriva Emma, vestita da sposa con acconciatura laterale e bianco che le sbatte; Arisa, infiocchettata nel colore pantone 2015, il marsala; e Rocìo splendida in Armani Privè. Ovviamente, per me, vince lei ma fin troppo facile: la collezione Armani Privè è l’ottava meraviglia; lei, avrà pure la voce da trans, ma ha un fisico da modella… vado sul sicuro. Fine della prima puntata per me.

Seconda serata. Emma, vestita da spagnola con un rosso, un’acconciatura e due orecchini che manco una zingara ad una sagra di paese. Ha migliorato con lo smoking nero del secondo cambio: ecco, diciamocelo, Emma, sei giovane, tendenzialmente carina ma sei coatta dentro, è inutile che ti metti i vestitini, scegli qualcosa di più adatto a te e forse quei pantaloni lo erano. Arisa NON mi piace. Rocìo secondo giorno in Cavalli e va be, niente di eccezionale, sempre uguale a se stesso. Menzione della seconda sera per Nina Zilli. Lei è fica e solo lei può permettersi Vivienne Westwood che è davvero davvero impegnativa.

Terza sera: Emma, per carità di Dio. E’ evidente che tu e lo stilista non vi siete capiti. Hai ancora due sere, approfitta e cambialo. Ti ha infagottata nella carta di un cioccolatino, ti ha messo una cinta alta che sembrava fossi incinta; ti ha stretto le braccia in manichette che manco a Roìo sarebbero state bene. Ma perché imbruttirsi dico io. E poi quel color oro: tu sei bionda, ma te lo devo dire io?! E su. Che poi mi dispiace perché “ma quando ti ricapita????”.

Arisa in nero con collana da mercatino e rossetto psicadelico è un altro no per me.

E Rocìo in Ferretti altro spudorato sì, in blu notte, bellissimo.

Quella di ieri (la terza) è la serata che ho seguito di più. Quindi posso dire la mia anche su: Atzei, in Marras, brava e bella. Lei sarda che sceglie uno stilista sardo, mi piace anche se forse troppo campanilismo ma Marras è bravissimo e lei bella anche in culotte.

Tatangelo, non mi va di sprecare un pensiero perché una manco trentenne che si presenta nella forma migliore di una cinquantenne per me non merita mezza riga.

Chiara ha finalmente capito che si deve vestire di nero, vestito discutibile ma colore ok.

Raf, Raf, Raf… ma dove l’hai trovata quella giacchetta?! E la voce?! Dove l’hai lasciata?! Stesso discorso voce va fatto per Alex Britti che, però, era notevole. Fico Nek, anche se per buoni 10 minuti non mi sono ricordata che canzone avesse mai cantato in passato, ma fico in stile rock e rifatta bene pure Se telefonando, infatti mi pare che abbia vinto lui la sfida sulle cover.

Basta, ho visto questi perché poi io mi annoio. Ad un certo punto il libro chiama e gli altri vestiti li vedrò sul giornale perché sto impelagata in un giallo e non mi posso troppo perdere in canzoni… che tanto poi, se lo vedi stasera, uguale a ieri sera sarà ma come fai perderlo?! D’altronde: Sanremo è Sanremo.

Vale per tutti, eh!

Mi imbatto in un articolo in cui si dice che Tsipras ha firmato come premier senza cravatta, nello stesso articolo si dice che quando ha firmato Renzi era in grigio chiaro; ancora, il premier indiano si è presentato con un gessato dove al posto delle righe c’era ricamato il suo nome in oro.

Ora io dico: NO!!!

Le regole di stile devono valere per tutti, porca la pupazza.

Anzi, devono valere a maggior ragione per i capi di stato e per le rispettive first lady, che rappresentano in giro per il mondo il rispettivo paese.

E dai!

Quello si presenta senza cravatta?! Sbagliato! A me non me ne frega niente quanto sei anticonformista, quanto sei comunista, quanto te ne freghi perché certi luoghi, come un Parlamento, richiedono rispetto. E’ per questo, che dico sì alla cravatta in situazioni istituzionali.

E questo deve valere per tutti, non me ne importa niente di quanto sei Amministratore Delegato e di quanti milioni di milioni euro hai nel portafogli, perché pure tu, Marchionne, non puoi contravvenire a questa regola e presentarti sempre con il tuo maglioncino blu che sarà pure di cachemire di inverno e di filo di scozia d’estate ma sempre un pulcioso maglioncino blu rimane e che cavolo!

E tu, Renzi, che ti sei presentato a giurare in un vestito grigio chiaro: è sbagliato! Certe situazioni richiedono un blu o un grigio scuro, molto scuro. Per fortuna, nei mesi, qualcosa è cambiato, anche se alla marcia francese ti sei presentato in bluette e va bè. Il punto è che io dico che tra le cose buone che produciamo c’è sicuramente la moda e dico, cacchio, affidati ad un genio dei nostri. Mettiti nelle mani di un Armani e fidati, cacchio, fidati. E fallo fare anche a tua moglie che sta abbastanza fisicata e che potrebbe permettersi di uscire da quel tubino nelle cinquanta sfumature di grigio in cui si è infilata.

Sulla sboronaggine del premier indiano poco ho da dire perché va bè… che gli vuoi dire ad uno che si fa ricamare in oro il suo nome su un vestito gessato. Il silenzio è meglio di mille parole in taluni casi.

Rimane sempre il mio consiglio: se proprio non sapete come fare aprite la mail, scrivete il dubbio ed inviatelo a vadobenecosi@gmail.com.

Ragazzi, FA TE LO!

 

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Moda maschia

Mi hanno chiesto perché non ho scritto un post sulla moda maschile autunno/inverno 2015/2016.

Ci ho pensato un po’ ed ora qualcosa ve la posso dire.

Per voi, e solo per voi, mi sono riempita gli occhi di fusti in passerella.

Che duro lavoro!

Ma, soprattutto, che scempio a volte vederli deturpati da vestiti che manco se esci da un cassonetto di quelli per gli indumenti.

Io capisco lo spettacolo, capisco che bisogna fare spettacolo ma si possono mettere in scena ragazzi, uomini, maschi con maglioni fucsia e capelli a tema come hanno fatto da Slibing oppure muccati o zebrati come da Moschino, ma si sa io quello non lo sopporto.

(Per inciso, riguardo a Moschino, ho scoperto che hanno dato un premio a Jeremy Scott … a Losa Angelese… e giuusto e SOLO là… più ci penso e più mi vengono i nervi… ma andiamo avanti!).

Per fortuna a ristabilire le cose ci ha pensato re Giorgio che, a parte i pantaloni corti e con le pences, è sempre il più elegante, fascinoso, perfetto.

Poi D&G con i damascati ma anche gli smoking impeccabili; e Dior con il principe di Galles; Lanvin con le giacche molto lunghe o cortissime; Versace con i suoi maschi impomatati; Bikkemberg che li ha lasciati tutti a torso nudo; e super Gucci, il cui maschio femmineo è stato creato in meno di una settimana dal nuovo direttore creativo Alessandro Michele.

Insomma, si vede di tutto alle sfilate e sempre mi viene da pensare: “ma chi se le deve mettere ‘ste cose?!” poi, per fortuna, interviene il gusto della normalità e, grazie a Dio, sulle strade vedremo, preferendolo, l’uomo animale e non l’uomo animalier!

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