È successo questo: giovedì dovevo andare a Catania per lavoro.
Ad un certo punto in macchina, già quasi all’aeroporto, mi rendo conto di non aver preso con me il Kobo.
Attimi di panico: tornare indietro impossibile, stare senza libro altrettanto.
Poi mi illumino, mi rendo conto che è il 9 gennaio e così penso che appena arrivo in aeroporto posso prendere il nuovo libro di Manzini, che esce proprio quel giorno.
Arrivo in aeroporto, passo i controlli e vado nell’unico negozio che, pur non essendo una libreria, so che vende dei libri.
Manzini non c’è. Rosico tantissimo.
Ci penso e ci ripenso e mi convinco sempre più che non posso passare un’ora ad andare ed un’ora a tornare senza libro ma tra quelli che hanno o li ho letti o non li conosco.
Faccio, allora, l’unica cosa che posso fare, tra quelli non letti mi fido della casa editrice non conoscendo l’autore e così prendo il libro di Recami: La verità su Amedeo Consonni.
E che bel libretto mi sono letta.
Parte da una storia non so se già raccontata in libri precedenti, ma devo immaginare di sì anche se non molti sono i richiami, per arrivare ad una serie di storie parallele divertenti e, in parte, avventurose.
Tutto si svolge tra Camigli (adoro!) e Milano intorno ad una casa di ringhiera di quelle milanesi dove i vari condomini si trovano invischiati in una torbida storia di tratta di ragazze dell’est.
Vari sono gli inquilini: il vecchietto; la disabile; la famiglia; la comunità peruviana, quella cinese; una donna bella quanto una dea, insomma varie ed eventuali.
Mi sono divertita tanto a leggere di Amedeo e del nipotino Cipolla; della compagna Angela e dell’ammiratore segreto Augusto; del vecchio Luis e del cagnetto Max.
Insomma, per essere la prima lettura (già conclusa!) del 2020, non mi posso proprio lamentare.
Divertitevi anche voi, leggetene tutti.