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D, e, f…

Più o meno sistemate le scarpe devo darvi qualche delucidizione sulle borse che per me, tolto, il brillocco di Tiffany, valgono tanto quanto un gioiello. Le amo in quasi tutte le loro manifestazioni, Mi rendono sempre felice.

Mi piacciono tanto, tantissimo, troppo.

Vorrei parlarvi solo delle basi, non molto altro perché ci sarebbe da scrivere un libro.

  • La Tracollina. Come molti di voi sanno leggendo questo blog è la mia mancanza per eccellenza, non ce l’ho, non so se mai l’avrò. Com’è possibile direte voi? Ed è possibile perché quando io parlo di tracollina parlo solo di quella per eccellenza: La tracollina di Chanel! Bella, perfetta, unica. La amo, la voglio. Magari prima o poi l’avrò. L’anno scorso in un locale ne ho vista una perfetta, che rendeva il look della ragazza che la indossava assolutamente impeccabile. Lei: jeans e lupetto nero con la Chanel multicolor, media. Va bè, la bava. Dopo averla fissata per tutta serata, che avrà pensato che ero lesbica, mi sono avvicinata per farle i complimenti. Ve la allego e giudicate voi.
  • Lady D. Questa è la borsetta a mano che Dior creò per Lady D, da qui il nome. Pure questa bellissima in tutte le sue declinazioni, ma piccola e poco pratica. Ovviamente se me la regalano non è che la mando indietro!
  • Falabella. Si sa, ne abbiamo parlato, ce l’ho. La più bella che ho indubbiamente. Vi segnalo che Stella ha fatto pure la tracollina bella, bellissima pure quella ma non ai livelli della nr. 1).
  • Speedy. E’ il bauletto di Luis Vuitton, Perfetto sempre e per sempre. Come direbbe una mia amica parlando del burka: va su tutto e non impegna. Indistruttibile, comodo, tutto sommato accessibile, Nel dubbio, prendetelo.
  • Jackie. Questa è il capolavoro Gucci, Bella, bellissima & cara, carissima. In tutte le declinazioni di colore, quest’anno il must have della collezione per chi se la può permettere. Io no,

Secondo me 5 punti sono sempre sufficienti a destare l’attenzione e non annoiare, sbaglio? Ditemelo voi!

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Stella?!

Scena: casa di amica, tanti bambini non miei, ovviamente.
Ad un certo punto ne arriva una, un po’ più grande delle altre (almeno di statura) che poi scopro avere 10 anni.
Vede la mia borsa abbandonata sulla sedia e mi chiede: “Stella?” (McCartney per i fortunati di voi che non lo sanno) e io: “si” e lei: “ma è falsa?” e io: “no” e lei: “ce l’ha anche mia mamma ma nera”. Poi si gira dalla mia amica e fa “ma é la baby sitter?” e lei “no, la mia migliore amica”.
Perché vi racconto questa storia?! Perché dal basso della mia non esperienza questa storia rappresenta tutto ciò che una bambina di 10 anni non dovrebbe essere e tutto quello che la mamma di una bambina di 10 anni ha sbagliato nell’educazione della figlia.
Ma vi rendete conto dico io?! Vogliamo analizzare il fallimento? Procedo:
1) a 10 anni non dovresti sapere cos’è una borsa di Stella McCartney, dovresti ancora pensare alle Barbie;
2) quand’anche tu lo sappia non dovresti avere la percezione di quanto costa;
3) quand’anche tu sappia quanto costa non dovresti neanche lontanamente farti venire il pensiero che sia falsa, perché questo implica un classismo che manco Hitler;
4) quand’anche tu sappia della borsa, del prezzo, non dovresti mai e poi mai (a 10 anni) pensare che una baby sitter non potrebbe (o dovrebbe, chissà che le è passato per la mente) permettersela!
E veniamo alla mamma: tu, mamma, che hai permesso che tua figlia realizzasse i punti da 1 a 4, bè dal mio punto di vista hai fallito su tutta la linea. Una bambina che a 10 anni si permette di classificare una persona dalla borsa sarà una persona quantomeno ignorante; una di quelle che alimentano la visione di superficialità delle donne e che costringe quelle intelligenti a fare il doppio della fatica per emergere nella vita e sul posto di lavoro; una di quelle che gli uomini tratteranno per quello che sono: il nulla cosmico.
Vergognati per te e per tua figlia e prova a rivedere te stessa per, magari, aiutare quella stronzetta che stai crescendo.
Roba da pazzi.
PS: stronzetta, di’ alla tua mamma che la Falabella nera è brutta e che, se proprio ci doveva spendere tutti quei soldi, lo poteva fare per qualcosa di più originale. Anzi, dille di scrivere a vadobenecosi@gmail.com che le do due consigli.