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E 2! 

È troppo simpatico ‘sto Rocco Schiavone!!!Se cominci, lo devi finire.

Il giallo ti prende; il protagonista ti cattura. 

Questo il secondo: La costola di Adamo.

Omicidio as usual.

Tutto sembra facile ma, al solito, non lo è. 

E qui interviene il nostro vicequestore che si scopre un po’ di più.

Sta finendo l’inverno: siamo intorno al 21 marzo e capita questo omicidio/suicidio/omicidio/suicidio (vacci a capire) in una casa della solita, tranquilla, pulita, fredda Aosta. 

E Rocco, che qui si lascia ai piedi le Clarks nonostante ricominci a nevicare, indaga e in 5 giorni scopre l’assassino o no?! Insomma, vabbè… diciamo la verità! 

È proprio tragico comico lui e chi lo accompagna, soprattutto Stanlio e Ollio che fanno un pezzo di comiche alla Buster Keaton. 

Qui si capisce un po’ di più della moglie Marina: è morta il 7 luglio e nata il 20 marzo; è morta a Via Nemorense, alle 15.30, per mano di qualcuno che Rocco non ha trovato; è morta ma sempre presente nella sua testa e nella sua casa; è morta ma lui la ama ancora, sempre e per sempre. 

E Nora? Ci prova ma non ci riesce, anche se si becca un paio di scarpe Jimmy Choo che dalla descrizione sono uno spettacolo! 

E l’omicidio?! Non è l’unica cosa da mettere a posto: una “faccenda” nella sua Capitale; uno spaccio di cocaina; una ricettazione di un furto… insomma varie ed eventuali! 

Scorre che è una bellezza; cattura che è uno spettacolo; piace piace piace… e arrivi a comprare il terzo che manco te ne sei accorta. 

Saluti, comincio. 

10 cum laude

“Te lo dico, mi sto appassionando a Manzini! Pure questa la saga di un poliziotto!” (come il mio meraviglioso Ricciardi di De Giovanni) e che dovevo fare io?!Corro subito su Wikipedia a scopro qual è il primo della serie e zac: Pista nera.

Comprato, subito.

Letto, subitissimo.

Mare, lettino e in meno di una giornata il libro scorre e se ne va. 

E quanto mi sono divertita? Parecchio! 

Perché il libro è prima di tutto divertente come la figura di questo vicequestore (non Commissario, per carità non vi sbagliate che ci rimane male!) che per punizione viene sbattuto da Roma ad Aosta.

In mezzo ai monti. 

E qui con le sue Clarks va sulla pista nera da sci a scoprire l’omicidio di un emigrante siciliano, insediatosi dalle parti di Aosta per amore.

Smaciullato da un gatto delle nevi sembra impossibile risalire a chi sia e chi l’abbia ucciso ma il nostro Rocco (vicequestore) romano trasteverino, con il Loden e le mani congelate riuscirà ad uscire dalla immensa rottura di coglioni livello 10 cum laude.

La scrittura è scorrevole e veloce; il giallo è forse un po’ scontato ma ben costruito e subito ti affezioni a Rocco.

Simpatico e scontroso, corrotto al punto giusto, sfacciato, misogino ed innamorato di una moglie che pare di capire non ci sia più ma ancora non si scopre come e perché. 

Con lui due poliziotti alla Stanlio e Ollio; altri due giovani e volenterosi; un amico che viene da Roma per traffici non proprio puliti; una donna che prova a fare breccia nel suo cuore.

Ma carino tanto,con alcuni pezzi esilaranti. 

Ora io, manco ve lo sto a dire, devo correre a comprare l’altro libro perché come minimo devo capire che fine ha fatto ‘sta moglie con cui lui continua a parlare nel silenzio della sua triste e già ammobiliata abitazione.

Vado e torno, aspettatemi.