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Doniamoci (donna)

Il Natale è alle porte e so che la domanda più frequente in questo periodo è ” cosa regalo a…?”.

La mia difficoltà nel fare i regali nasce quando non ho voglia di farli perché quando ne ho voglia le idee vengono da loro. Senza sforzo.

Oggi parliamo di donne e vi segnalo, nei soliti 5 punti, quello che secondo me può piacere e quello che può non piacere.

  • Borsa: sempre gradita. Sempre. Sapete già come la penso al riguardo. Quando dico “borsa” intendo “borsa” non simil tale. Evitate tutte quelle sotto marche tipo: Carpisa, o cose simili, che non conosco e non voglio conoscere. Visto che è Natale due € in più potete spenderli e ricordo che mai come in questo caso “chi più spende meno spende!”. Per i nomi da inseguire rimando al post “D, E, F..:”, vi aggiungo, per esempio, a prezzi più bassi: la shopper di Michael Kors, che va di modissima e Twin set con la sua Cecile, che personalmente adoro;
  • Profumi: il profumo è una cosa davvero personale ed a meno che non conosciate che profumo usi la ricevente evitate di farle sperimentare nuove fragranze perché quasi mai ci azzeccherete. Quindi, sì alle confezioni profumo più crema solo sapete per certo la marca usata, assolutamente no se non lo sapete e pensate “potrebbe piacerle” perché quasi sempre sbaglierete e vi troverete a buttare fior di €;
  • Tiffany: perché qua non parliamo di gioielli, parliamo di quella meravigliosa scatolina che qualunque cosa contenga renderà felice chi la riceve. Certo se il regalo viene da un fidanzato è meglio ma evitatelo se non volete creare false aspettative.
  • Benessere: questo quasi sempre gradito. Un massaggio, un week end fuori, qualunque cosa che aiuti a rilassare: compratelo! Potreste incorrere il rischio, per alcune come me, che non amano troppo farsi massaggiare da estranei ma mi sento di dirvi che si tratta di rischio piuttosto residuale;
  • Abbigliamento: io sono tendenzialmente contraria perché anche qui è troppo complicato: la taglia, il gusto, troppo complicato. Magari meglio buttarsi su un accessorio: un cappello, una sciarpa, un paio di guanti particolarmente belli e che la destinataria non ha avuto la possibilità di comprare. Molto meglio questo di un maglione, vestito, gonna che rischierete di destinare alla Caritas. In più, subito dopo Natale partono i saldi, perché buttare soldi?! Stesso discorso per le scarpe per le quali, tra l’altro, se proprio non potete farne a meno, per il principio “non è vero ma ci credo” fatevi dare un € simbolico perché regalare le scarpe, porta male.

See you soon per i doni per uomo.

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Take your time

É una settimana ormai che è iniziato settembre ed è da una settimana che sento e leggo i buoni propositi da iniziare con questo mese, partito, peraltro, di lunedì quindi meglio di così si muore!

Non so perché settembre, o meglio, lo so: è un po’ come gennaio che è un “inizio” ma settembre di più; è sempre stato un “nuovo inizio”. Non so bene perché, sicuramente c’entra il retaggio scolastico, sicuramente c’entra il fatto che uno torna dalle vacanze; fatto sta che tutti sono pronti a ricominciare di slancio in questo nono mese dell’anno.

E io?! E io… boh! Io…

  • cerco di sopravvivere;
  • mi attacco al Dio delle piccole cose per ricominciare nella mia routine, tipo cercare di ricordarmi che sulla vespa ci vuole il casco e cercare di ricordarmelo prima di salirci, il che, vi assicuro, non è facile;
  • faccio liste e le disfo;
  • cerco di farmi piacere lo svegliarmi la mattina inventandomi nuovi look per andare in ufficio. In particolare, cercando di trovare nell’armadio tutte le sfumature di colore da abbinare alla nuova borsa di Cruciani, arrivata a fine luglio e poco usata;
  • mi sforzo di farmi venire la voglia di tornare in palestra, ipotizzando attività fisiche mai provate che mi aiutino a riattivare i muscoli in beato relax;
  • mi ingegno a trovare soluzioni, che purtroppo non ci sono, per aiutare le mie amiche del cuore a superare momenti difficili e impazzisco perché non ci riesco, perché non sempre c’è una soluzione, perché bisogna solo aspettare che “passi la nottata”;
  • ipotizzo il prossimo viaggio, le prossime ferie, il prossimo week end e simulo andate e ritorno da Marte;
  • faccio i miei buoni propositi, tra cui quello di stare lontano da persone che ti chiamano e non ti chiedono manco “come stai?” perché sono troppo prese da sé;
  • esigo di mantenere la mia tranquillità e la mia voglia di essere libera di decidere di dire un sì oppure un no;
  • tengo fede al motto giordano del “take your time” che poi è l’unica cosa che conta. Provateci anche voi e vedrete che, alla fine,  non serve molto altro per ricominciare… o almeno è quello che mi ripeto da 8 giorni :-)!