Mi hanno chiesto perché non ho scritto un post sulla moda maschile autunno/inverno 2015/2016.
Ci ho pensato un po’ ed ora qualcosa ve la posso dire.
Per voi, e solo per voi, mi sono riempita gli occhi di fusti in passerella.
Che duro lavoro!
Ma, soprattutto, che scempio a volte vederli deturpati da vestiti che manco se esci da un cassonetto di quelli per gli indumenti.
Io capisco lo spettacolo, capisco che bisogna fare spettacolo ma si possono mettere in scena ragazzi, uomini, maschi con maglioni fucsia e capelli a tema come hanno fatto da Slibing oppure muccati o zebrati come da Moschino, ma si sa io quello non lo sopporto.
(Per inciso, riguardo a Moschino, ho scoperto che hanno dato un premio a Jeremy Scott … a Losa Angelese… e giuusto e SOLO là… più ci penso e più mi vengono i nervi… ma andiamo avanti!).
Per fortuna a ristabilire le cose ci ha pensato re Giorgio che, a parte i pantaloni corti e con le pences, è sempre il più elegante, fascinoso, perfetto.
Poi D&G con i damascati ma anche gli smoking impeccabili; e Dior con il principe di Galles; Lanvin con le giacche molto lunghe o cortissime; Versace con i suoi maschi impomatati; Bikkemberg che li ha lasciati tutti a torso nudo; e super Gucci, il cui maschio femmineo è stato creato in meno di una settimana dal nuovo direttore creativo Alessandro Michele.
Insomma, si vede di tutto alle sfilate e sempre mi viene da pensare: “ma chi se le deve mettere ‘ste cose?!” poi, per fortuna, interviene il gusto della normalità e, grazie a Dio, sulle strade vedremo, preferendolo, l’uomo animale e non l’uomo animalier!