Accessorize

Ma perché non parlare degli accessori da uomo.

Già vi ho abbondantemente detto del borsello e preferirei non tornare sull’argomento perché al solo pensiero mi viene da piangere.

In questo caso, però, quando parlo di accessori mi riferisco non a portafogli, borse etc ma più specificamente a bracciali, anelli, collane, insomma oggetti per adornare la persona.

Procedo:

1) bracciali: uomini, certo siete sfortunati, sui monili. A me piacciono pure i bracciali, molto, da donna. Sull’uomo è più difficile. Sull’argento ammissibile solo quello grezzo, magari indiano, insomma simil snake che, però, andava di moda qualche anno fa ed effettivamente fa un po’ Hippie/alternativo. Mi sentirei di dirvi: evitate se potete. Stesso discorso per i braccialetti di cotone (vedi Cruciani) magari sono carini d’estate, al mare ma d’inverno ‘sto filo che esce da sotto la giacca anche no. Se avete in casa bambine che gentilmente vi fanno tanti braccialetti bè, che dire, usateli in loro presenza e possibilmente a casa, non tutti sanno le vostre vicende personali e potrebbero catalogarvi come imbarazzanti peter pan.

2) Collane. Bè, vale stesso discorso di punto 1. Forse sono anche più talebana: direi soprattutto NO: Non me ne piace nessuna da uomo, non si possono guardare. Quelle d’oro solo se appartenere alla camorra; quelle d’argento solo se avete visto la luce in un viaggio in Nepal; quei fili orribili di caucciù solo se siete un frate francescano. E VI TA TE, meglio una fantasiosa pashmina per coprire il collo!

3) Anelli. Ovviamente ammetto la fede in tutte le declinazioni, mi piacciono gli anelli da pollice e quelli d’argento lavorato. Pure qui occhio però eh, perché se vestite Technocasa Style con camicia con triplo bottone sul colletto (rigida che sembra un busto), con cravatta regimental (di cui già si è detto con disprezzo!) e mi mettete l’anello d’argento alternativo come minimo denuncerete una crisi di identità, ora, a meno che non sia effettiva ma latente e cercate il modo di renderla evidente, fateci la cortesia, desistete.

4) Orologi: Adoro gli orologi da uomo. Più o meno tutti: dallo Swatch al Rolex; dal modello di nonno a quello da subacquei, insomma mi piace e denota personalità. Ad un uomo forse farei indossare solo quello, Dall’orologio si capiscono tante cose quindi: ampio spazio.

5) Orecchini. Devo parlarne? Io penso non sia proprio il caso di approfondire l’argomento. Gli anni ’90 sono finiti e quel buchetto che vi eravate fatti grazie a Dio si è rimarginato. Siate uomini, almeno nell’aspetto, non un Maradona qualunque.

 

Solo e sempre 5, per ulteriori info vadobenecosi@gmail.com

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6 pensieri su “Accessorize

  1. Ehm… Mi piace la ricca analisi sull’accesorize, mi hai risparmiato un post 🙂
    Sarei felice di portare la mia testimonianza, partendo dal sunto che non sopporto portare decorazioni e appendaglierie varie, più per praticità che per snobismo (ma anche un po’ per).

    1) Bambine che fabbricano braccialetti con elastici tossici, sfornandone al minuto come fossero bambini operai cinesi. Poi finisce l’estate è, per fortuna, braccialetti fosforescenti addio è stato bello ma basta;
    2) non esiste;
    3) indosso due anelli incisi, disegnati da me: uno in argento e uno d’oro bianco;
    4) il mio orologio lo sai: di gomma verde acido;
    5) non ho buchi alle orecchie o al naso. Tempo fa volevo provare a farmi un piercing sul sopracciglio per superare una mia antica fobia agli aghi negli occhi di cui parlerò in un mio prossimo libro

    Niente cravatte nemmeno alle cerimonie (sì, l’eccesso, ok) e AH il vecchio caro borsello! (che schivo) Ho riso troppo quando lo hai messo lì, dimenticato appeso alla sedia… 😀

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