Io avevo comprato questo libro e poi l’ho lasciato sul comodino per un po’ perché non mi convinceva.
Carofiglio mi fa un po’ questo effetto: lo compro e poi lo tengo lì in attesa dei tempi in cui mi venga voglia di leggere.
Poi è arrivato quel momento e mi sono convinta. Ho letto: Le 3 del mattino.
Che dire?! Mi aspettavo di leggere di un omicidio e invece no. Ho letto una storia di un padre ed un figlio devo dire davvero niente male ambientata a Marsiglia, per giunta, che è un luogo che secondo me si presta bene a storie letterarie di qualsiasi tipo. Non so se è per la cupezza della città, per la “sporcizia” non in senso letterale ma metaforico, per il porto, il mare, non so ma i libri che ho letto ambientati a Marsiglia mi sono sempre piaciuti e, soprattutto, ho trovato l’ambientazione “giusta”.
Comunque, siamo negli anni ’80, abbiamo un figlio che durante l’adolescenza ha una crisi epilettica. Portato a Marsiglia dal migliore, gli viene prescritta una cura con la promessa di tornare di lì a 3 anni. Quindi, abbiamo un ragazzo accompagnato a Marsiglia dal padre dopo 3 anni e da qui parte l’avventura, di cui non vi dirò altrimenti non avreste motivo per leggere il libro che, invece, merita la vostra attenzione.
Quanto è dura la privazione del sonno?! Tutte le mamme lettrici qui mi diranno: Troppo dura! E dipende poi da quello che hai da fare perchè se devi occupare il tempo qualcosa da fare si trova sempre.
Mi è piaciuta la figura del padre, molto. E’ ben delineata quella del figlio, sia da adolescente che da giovane uomo. La scrittura è coinvolgente, crea la giusta suspance: pensi sempre che dietro l’angolo ci sia qualcosa che stia per succedere e magari succede, o forse no.
Questo è uno di quei libri alla Stoner che mentre lo leggi dici “e quindi?!” e poi ti lascia qualcosa.
Ed è bello scoprire il rapporto che hanno padre e figlio insieme a loro, mentre lo scoprono loro.
Insomma, mi è piaciuto molto ed alla fine ci è scappata pure la lacrimuccia.
Mi verrebbe da dirvi: “Enjoy!” ma fa troppo Gianluca Vacchi che mi ha rovinato una delle mie espressioni inglesi preferite, quindi “buona lettura”!