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Ficaggine 

Ieri sera ho visto un film.Dal minuto numero tre fino alla fine del film pensi solo: “ma quanto è bello Vincent Cassel?”.

Il film si intitola Mon Roi. 

Che vi posso dire? 

Mi ha messo un po’ il nervoso.

Intanto la scelta degli attori: perchè ok che il tipo fico non deve stare necessariamente con la tipa fica, però manco con la sciattona. 

Lui affascinante fino alla nausea (con la barba e senza, coi capelli lunghi e corti, insomma sempre!); lei slavata, biondina insulsa, senza trucco, con i capelli senza senso e vabbè. 

Che poi uno dice “de gustibus” ma si potevano impegnare un minimo di più nella scelta di lei.

Comunque andiamo avanti. 

Lei, ovviamente, nota lui in discoteca e si approccia e la cosa incredibile è che lui ci sta. Anche se si capisce subito che lui è uno che starebbe pure con un sampietrino.

Comunque cominciano a frequentarsi. 

Lui mezzo matto da subito; lei mezza scema da prima. 

Si frequentano; si amano; si sposano (una delle scene più belle è quella del matrimonio);hanno un figlio.

Lui, appena lei rimane incinta, comincia a distrarsi e lei ne passa di tutti i colori. Roba che ad un certo punto ti verrebbe da urlarle “ma basta, mandalo a quel paese!”.

Ovviamente, tutte le volte che lei cerca di allontanarsi lui la ricerca altrimenti come sarebbe lui il suo re degli stronzi?!

Il tutto ci viene raccontato da lei, rinchiusa in una clinica di riabilitazione, dopo aver avuto un incidente sugli sci… Perché le sciagure non vengono mai da sole.

Il film è tutta una serie di flashback fino ad arrivare al presente: quando lei esce dalla clinica e va dai professori a sentire come va il figlio, il povero Sindad (messo in croce pure con questo nome come se non gli bastassero i genitori); lì arriva anche lui e capisci che, nonostante tutto quello che lei ha passato, la storia non finisce.

Il film è un’analisi sulle relazioni di coppia “malate”. Ne sentiamo parlare tutti giorni, molti ne hanno vissuta una, ma vederla riprodotta su uno schermo ti dà il nervoso perché pensi ad un certo punto: “si vabbè ma mo basta, lascialo”.

Il 90% delle donne che conosco, me compresa, ci cascherebbe con un tipo come Cassel ma ad un certo punto una deve dire basta!

E invece no: un’ora, due ore, tre ore (non so più perché a un certo punto ho perso il conto) di stronzaggine di quest’uomo nei confronti della passiva donna.

Il film è lento. 

Bellissimi gli interni: le case, belle tutte quelle presenti; mentre quasi assente Parigi.

La protagonista è un po’ sopra le righe nella recitazione, non mi è piaciuta; lui non lo so tanto perché ero distratta dalla sua fisicità.

Tantissime chiacchiere, comunque, forse un po’ troppe e poi mi sembra che sia tutto raccontato con una certa superficialità.

Facciamo così, donne (perché per gli uomini è inutile andare) se volete rifarvi gli occhi andate tranquille; diversamente state a casa che mi sono sacrificata già io. 

HoC (deficiente io!)

Lo sapete qual è la cosa peggiore che può fare una persona che sta in fissa con una serie televisiva?! Bè, facile, guardare l’ultima puntata quando gliene mancano almeno 4 da vedere!

Ecco, IO L’HO FATTO e quando ho realizzato mi volevo sparare.

Ti metti lì, tutta caruccia, premi play e cominci a guardare.

Non fa niente che quello che stai vedendo non si abbina bene con quello che hai visto fino a 20 minuti prima.

Non fa niente che lei era mora e poi ridiventa bionda senza un perché.

Non fa niente che loro due si amavano e improvvisamente sembra che si stiano sulle palle.

Non fa niente che un personaggio che era scomparso, ricompare senza motivo.

Non fa niente…e quindi continui a guardare e rimani a bocca aperta nel finale.

Poi cominci quella che secondo te è la puntata successiva a quella appena vista e…

… lei ritorna mora

…loro due si riamano e non si stanno sulle palle

…il personaggio non lavora più per loro

E all’inizio pensi “va bè, sarà un flashback”… ma può durare una puntata e, soprattutto, senza manco un accenno?!?!?!?! Ma dai, no!

Ed è lì che ti si accende una lampadina e ti viene il dubbio e pensi… ma fammi un po’ riguardare la puntata che secondo me era prima di questa… ed eccolo lì: il buio, l’abisso, la disperazione.

Ma io dico: porca la paletta porca. Volevo spaccare tutto, la tv, il divano e poi ho realizzato che sarebbe stato inutile, in fondo mica era colpa loro e allora mi sono alzata, sono arrivata al primo specchio utile e mi sono sputata in faccia: DEFICIENTE!

Sulla serie niente da aggiungere: perfetta, come al solito. Meno intrigante da un punto di vista personale, più politicizzata ma sempre inesorabilmente PERFETTA, come Claire del resto, che, come tutti gli elettori, preferisco bionda… ve lo volevo dire come nota di stile!

Ma porca la paletta porca, che deficiente io!