Liquore sì, premio no! 

Ma con quale criterio vengono assegnati i premi letterari?! In particolare quelli Strega?No, perché io mi faccio sempre fregare.

Nella mia ingenuità penso che un libro che riceve un premio abbia qualcosa da dirmi, una scrittura particolare, che ne so?!

E invece, puntualmente rimango fregata!

È successo così con Caos calmo (l’ho maledetto!); Canale Mussolini (che sta sul comodino da quando è uscito!) e ora con La ferocia.

Ora io scrivo questa cosa così me la ricorderò l’anno prossimo e il mio scopo è: non comprare più libri che vincono il premio Strega. 

Ecco.

Una storia banale, scritta male, senza capo nè coda. L’ho odiato e finito!

Una ragazza che cammina contromano su una strada statale, tutta sporca di sangue, che viene investita da uno che nell’incidente perde una gamba. Si scopre che la ragazza è figlia di una famiglia ricca e scompigliata di Bari. 

Si aprono certi altarini che era meglio tenerli chiusi: una madre depressa; una figlia piccola scema; un fratello genio ma puttaniere; un altro fratello che pare scemo ma che è più genio di tutti e che poi tanto fratello manco è; un padre traditore, intrallazzino, palazzinaro.

Di tutto un po’ ma una storia così banale, così già sentita, così poco interessante, così scritta in modo didattico e artefatto che davvero, ragazzi, non vale la pena.

Ma sulla base di che questo ha vinto un premio?! Perché gliel’hanno dato??? 

I misteri dell’editoria! 

Non li voglio scoprire, io mi voglio solo ricordare che l’anno prossimo NON devo comprare il vincitore del premio Strega. 

Lo ripeterò tipo mantra fino all’anno prossimo! 

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2 pensieri su “Liquore sì, premio no! 

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