E sono giorni che sento parlare che di tradimenti.Un continuo.
Quello che vuole tradire, quello che vuole essere tradito, quella che vorrebbe ma non può, quella che può ma non vorrebbe.
Un continuo.
Tanto che penso che sia “normale” o meglio mi viene da pensare che sia anormale non avere, ad un certo punto del rapporto stabile di coppia, voglia di farlo.
Dopo tutto questo parlarne vado a teatro e che ti vedo?! La commedia “Coniugi”.
Devo dire divertente, molto.
E di che parla?! Ma di corna, perché laddove ci sono coniugi potenzialmente ci sono corna.
Lo spettacolo è al teatro Dei servi nel cuore di Roma e merita di passarci una serata.
Gli attori sono bravi e divertenti.
Il grande Berto è esilarante.
La procace Patrizia è brava.
Il napoletano Saverio perfettamente in parte.
La svampita Luana giustamente scosciata.
È carino, leggero, lungo il giusto, con flashback, propri di una pellicola cinematografica, che movimentano lo spettacolo.
A teatro ci si va poco.
Sbagliato.
Bisogna farlo: intanto perché capisci veramente la bravura (o meno) degli attori e poi perché manca il filtro della pellicola con la storia e questo ne fa la forza.
A fine spettacolo gli attori ci hanno invitato al “passaparola” laddove lo spettacolo ci sia piaciuto; o a farci “i cazzi nostri” in caso contrario.
A me è piaciuto, quindi scelgo la prima. Andate che c’è ancora per 15 giorni; e se non siete di Roma venite a fare i turisti che in quel teatro ci cascate dentro.
Daje!