Prima dicono: esce l’11 luglio.Poi dicono: esce prima in alcune regioni.
Quindi provo ma a scaricarlo sul Kobo ma non riesco.
Arriva l’11 luglio e c’è una serata al Massenzio con De Giovanni e che fai non lo compri il libro per fartelo autografare?!
Ovvio.
E così siamo al paradosso di averlo comprato (ma non scaricato) sul Kobo e comprato, e addirittura autografato, in cartaceo.
L’11 sera, dunque, comincio la lettura.
L’avrei finito la stessa sera perché quello che ho letto a pagina 34 mi ha fatto subito svegliare: finalmente Ricciardi, ci hai messo 10 libri e circa 3000 pagine per fare quello che avresti dovuto fare a pagina 100 del primo libro… e con lo spoiler mi fermo qui.
Comunque l’estate è un mezzo guaio e non si sta mai a casa (o almeno io) e quindi la lettura è iniziata lenta anche perché non avevo voglia di finirlo subito.
Poi il 14 luglio di nuovo vedo De Giovanni, che presenta il libro, e lui stesso dice: “uno fa tanta fatica a partorirlo e voi in due sere lo avete finito?! Un poco di soddisfazione datemi!”.
Se lui chiede, io eseguo e così ho tirato il freno a mano ma poi come si fa a fermarsi?!
Vi dico solo che all’ultima pagina ho pianto, mi sono commossa.
Ma come si fa a non immedesimarsi in una storia tanto bella e travagliata e appassionante.
Con Napoli invasa dalla nebbia; con i protagonisti sofferenti: gli occhi verdi di Ricciardi, che vedono cose e sentono persone; Enrica combattuta; Nelide corteggiata; Maione che fa Nuvolari; Bambinella omertoso e canterino.
L’omicidio c’è, forse passionale (cioè io so se lo è o meno ma non ve lo dico); si svolge tutto in un teatro, lo Splendor (e dove altro?!) : un’attrice assassinata in scena.
Chi è stato? Io lo so, in realtà pensano di saperlo tutti ma chi può dirlo?!
Non aggiungo altro alla storia, se non che quello che avviene parallelamente all’indagine è avvincente anche più dell’indagine stessa.
Mi fermo, mi verrebbe da dirvi: “oh, scrivetemi quando lo avete finito così ne parliamo un po’!”.
A De Giovanni devo dire due cose:
1) bello, bravo, bis;
2) io sono d’accordo sul chiuderla tra due libri che non si esagera con le storie perfette.
Buona lettura.