Pare che io non stia bene

Volevo raccontarvi una storia che denota quanto pare che io non stia bene.

In realtà volevo raccontarvela a storia finita ma temo che questa storia non avrà mai una fine quindi intanto vi dico poi, nel caso, vi aggiorno.

Il 1° maggio a Roma c’era un tempo proprio brutto, non si poteva fare niente se non stare in casa; il cielo minacciava pioggia e allora io, dopo aver visto 4-5 puntate della mia serie in quel momento preferita, che non ricordo neanche quale fosse macinandole come non ci fosse un domani, ho deciso di completare il cambio di stagione iniziato qualche giorno prima.

Ora chi mi segue sa che il cambio di stagione è una specie di dramma per me, quindi in una giornata avevo fatto quello dei vestiti e mi mancavano le scarpe.

Bene.

Comincio: metto guantini in lattice per non rovinarmi le mani; accatasto le scarpe invernali; scelgo quelle che non volevo vedere più neanche dipinte; scendo in cantina; recupero le scarpe estive; porto giù le scarpe invernali; per farvi capire allego fotografie del prima e del dopo.

 

Fatto, brava, applausi a me. Non pensiate che le scarpe siano solo quelle giù in fondo, perché dietro alla porta ce ne sono almeno altrettante. Comunque, brava.

Stremata, mi rimetto sul divano e continuo nella visione della serie e, ad un certo punto, comincio a pensare: quelle scarpe ci sono? Sì, le ho viste! E quei sandali? Sì, presenti! E quegli anfibi estivi?! Ora, se questo fosse un video dovrei mettervi la musichetta di Hitchcock, avete presente la scena della doccia di Psyco… ecco, una cosa del genere… perché in quel momento ho realizzato che mi mancavano un paio di anfibi estivi di Twin set che io amavo alla follia e che avevo acquistato all’outlet dopo una corte spietata. Corro dal divano alla “stanza della vergogna”, guardo tutte le scatole e niente; allora, prendo le chiavi della cantina, faccio le scale a due a due, apro la porta della cantina, rovisto tra le buste e… niente! Risalgo sconsolata e, mentre risalgo, mi ricordo di paio di sandali adorati di Tipe e Tacchi, di corsa apro la porta di casa, corro nella “stanza della vergogna”, guardo tutte le scatole e… niente.  Riscendo in cantina, riguardo ovunque e degli anfibi e dei sandali adorati nessuna traccia.

Passo il resto del pomeriggio in una specie di stato catatonico, convinta di aver mollato una busta di scarpe da tenere nel cambio di stagione precedente al mio prode Narciso per buttarle.

Alle 18, sconfitta, comincio a cercare su internet almeno gli anfibi e su yoox.com, che è sempre una salvezza, lo trovo ma.. è il nr. 37! “E che giornata di merda” penso, ma non mi scoraggio. Dopo aver scartato l’ipotesi: a) segarmi il piede per farmi entrare il 37; e l’ipotesi b) acquistare l’anfibio per mia sorella, che porta il 37 (in modo che almeno una in famiglia sia felice!) smanetto ancora un po’ su internet e li trovo in un sito non meglio identificato alla metà della metà del prezzo. Senza pensarci mezzo minuto compio l’acquisto.

Mi faccio una maschera viso per allentare la tensione e continuo la serata, durante la quale mi viene in mente un altro paio di scarpe perdute nella busta consegnata per sbaglio al prode Narciso.

La mattina dopo, sconsolata per aver perso ben 3 paia di scarpe ed averne riacquistato un paio su un sito che come minimo si fotterà i soldi senza nessuna merce in cambio, me ne vado in ufficio.

Tardo pomeriggio rientro di corsa per un fugace passaggio in casa prima di andare a vedere la Roma e decido di fare un ultimo tentativo in cantina, perché la speranza è l’ultima a morire. Stessa scena del giorno prima solo che proprio davanti a me si materializza uno scatolone trasparente (che secondo me non c’era il giorno prima) con dentro delle scatole di scarpe… di Twin Set e… di Tipe e Tacchi…e lo prendo di corsa: pesa 10kg; salgo, lo lancio nella stanza della vergogna, lo apro e, invece di 3 paia di scarpe, ne trovo ben 7 (ho dovuto aprire le 4 scatole in più per ricordarmi di che scarpe stavamo parlando perché proprio tabula rasa in testa)!!!

Ora tutto è bene quel che finisce bene ma perché vi ho raccontato questa storia?!

  1. Perché qualcuno sostiene che io non stia tanto bene e che abbia una specie di malattia legata allo shopping ma io di questo non sono tanto convinta, mi sento decisamente bene;
  2. perché gli anfibi nuovi, che a questo punto diventeranno un secondo paio, non sono ancora arrivati e forse non arriveranno e vorrei invitarvi a pregare per me perché almeno non mi clonino la carta;
  3. perché non bisogna mai disperare che poi tutto è bene quel che finisce bene.

A questo punto, farovvi sapere se arriveranno mai gli anfibi e se, soprattutto, la mia carta è salva.

 

 

 

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