Ovviamente, dopo aver seguito la Milano Fashion Week, ho seguito per voi anche la Parigi Fashion Week che più che una week mi pare sia durata 10 giorni!
Comunque: a Parigi gli stilisti si scatenano, ma non tanto per gli abiti quanto per le sfilate. Mi verrebbe da dirvi il trionfo dell’assurdo: il primo è stato Alessandro Michele con Gucci, che voi sapete che amo, ma stavolta proprio non riesco a difendervelo, non mi è piaciuto nulla: ‘sti uomini mezzi sciancati, abiti davvero improbabili e la sfilata scomodissima in teatro. Ora io capisco che bisogna sempre in qualche modo stupire ma si può fare anche meno mi viene da dire. Vogliamo parlare di questo “poro cristo” di modello con il caschetto!? O del biondino in trench?! Io poi Topolino l’ho sempre odiato, figuriamoci se spendo triliardi per una borsa.
Perché, dico io, non stupire con la bellezza, come ha fatto la Chiuri per Dior che si è affidata per la sfilata alla danza, con ballerini che danzavano in mezzo alle modelle su coreografia di Sharon Eyal. I colori, l’atmosfera, la musica, la danza: la BELLEZZA. Ma che ne dobbiamo parlare?!
Sulla scia della follia e della voglia di stupire a tutti i costi c’è stato anche Thom Browney, io vi avrei fatto vedere la sfilata: queste povere modelle con un’impalcatura improbabile addosso, con tacchi vertiginosi, che camminavano ad 1 all’ora, non so quanto sia durata la sfilata, forse un paio di giorni. Io dico non che non siano artisticamente apprezzabili ma gli abiti andrebbero indossati e chi se li mette questi?!
Al di là di questi il mio “Bene, molto bene, benissimo” lo direi a:
- Balmain, un po’ furturista ma spaziale:
- MaisonMargiela lineare, pulita, top:
- Giambattista Valli, che adoro con le sue lunghezze sfalsate anche se in alcuni casi sembra un po’ da fantasma dell’Opera ma perché no?! Tra l’altro dice che si sia ispirato ad un incontro immaginario tra Yoko Ono e Pier Paolo Pasolini tra gli scenari descritti nel libro “L’odore dell’India”.
Poi ho 3 standing ovation per Valentino, Givenchy e Stella McCartney:



E dopo Dior l’allestimento più bello è stato quello di Chanel, che ha messo in scena il mare, con tanto di modelle che camminavano sulla sabbia e che dovevano infilarsi di nuovo le scarpe per sfilare. Io adoro, Karl!!! Per quanto riguarda gli abiti tante spalline giganti (che odio) ma la solita classe.
Per finire un po’ di polemica c’è stata sulle sfilate di YSL e Celine per l’anoressicità (lo so è un termine che non esiste!) delle modelle. Ora in un’epoca in cui ce la menano pure troppo sul corpo femminile, sullo stile curvy, su metti kg, togli kg, si possono far sfilare loro?!
E anche da Parigi è tutto. Tanti saluti.