Quando dico una cosa la faccio eh.
Dopo Il cinese avevo detto che avrei letto un libro Harmony e ci sono riuscita.
Ho letto Meet me alla boa di Paolo Stella.
Un libretto degno del miglior Fabio Volo.
Ma partiamo dall’inizio: perché l’ho scelto.
Dunque, seguo Paolo Stella da qualche tempo e lo trovo un ragazzo simpatico e intelligente (esattamente come Fabio Volo), ne seguo le storie e lui pubblica tutti i commenti entusiasti che gli scrivono le lettrici o i lettori. Mi dico, quindi: “supera il pregiudizio e leggilo, male che va avrai letto un libro inutile”.
Bene, ho letto un libro piuttosto inutile ma, per fortuna, breve!
Che vi devo dire?! Senz’altro la colpa è la mia, non che mi aspettassi molto ma un minimo sì e forse é stato anche rispettato.
C’è questo Francesco Stella che viene avvertito della morte della sua amata Marti. Lui a Roma, lei a Parigi. Lui percorre 30 passi per arrivare alla porta dove dovrà riconoscere lei e questa è la scusa per ripercorrere la loro meravigliosa storia di trentenni innamorati.
Una specie di Love story (il film) che tragicamente finisce solo che qui sai da subito che il finale è tragico, cioè ti porti avanti dall’inizio. Già lo sai che andrà così.
Che vi dico ora io?!
Luoghi comuni a iosa con frasi fatte e prosa a tratti ridicola; storia letta e riletta: lui innamorato, lei pure e il destino fa lo stronzo; Roma e Parigi in un’eterna sfida nella quale però non vince nessuno perché vince l’amore.
Fine del libro. 30 passi che potevano essere il doppio e siamo stati graziati.
Non leggerò più libri harmony e alle lettrici entusiaste dico: “ragazze, vabbè che è caruccio Paolo Stella ma fare lo scrittore è un’altra roba”.
Saluti.
Concordo! L’ho finito ora, sono arrivata alla fine sperando nell’equivoco e che lei non fosse lei. Si amavano solo loro… da carie ai denti
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esattamente 🤣🤣🤣
"Mi piace""Mi piace"