Ho acquistato il libro della Ferrante il giorno che è uscito perché mi sembra sempre una garanzia.
E lo è.
È sempre un piacere leggerla.
Solo che forse sono troppo legata alla quadrilogia dell’amica geniale e mi è sembrato di leggerne ancora.
Mi é sembrato tutto troppo simile a quanto già scritto, a quanto già letto.
Non ci sono Lenù e Lina ma c’è Giovanna con una serie di personaggi di contorno.
C’è l’adolescenza.
C’è Giovanna, bambina prima ed un’adolescente poi, studiosa, con due amiche del cuore.
Qui la famiglia della protagonista non vive in una zona povera ma più o meno al Vomero, salvo poi affacciarsi nella Napoli truce con la zia brutta e cattiva.
Quella del Vomero, dove poi le protagoniste dell’amica geniale comunque andranno a vivere, mi sembra l’unica grande differenza per il resto mi è sembrato tutto già letto.
Un bel leggere eh, perché è sempre, come posso dire, “arricchente” leggere la Ferrante. La trovo una lettura comunque appagante, istruttiva soprattutto nella forma. La trama però quella era e questa è.
Senza dubbio la Ferrante è ossessionata dagli adolescenti e dal mondo maschile; dal rapporto tra uomo e donna; dal modo in cui lo si vive; dalla sessualità; dall’approccio alla sessualità.
E alla fine queste ragazzine ne escono sempre male, vivono questo passaggio della verginità sempre come un dovere da compiere.
Ora io vorrei chiedere alla Ferrante, di cui non mi è mai interessato sapere chi sia: “ma scusa tu, che guaio hai passato? Che trauma hai subito? Che problemi hai?” e perché sennò non si spiega, qualcosa c’è stato.
In ogni caso la scrittura sempre piacevole, il libro forse un po’ meno perché sale sale e poi si chiude di botto.
Sicuramente mi aspettavo di più.
Sicuramente potete leggere storie più interessanti con una scrittura forse meno perfetta ma più varia.
Non mi sento di dirvi: leggetene tutti.
Mi dedico ad altro.
Ho fatto più o meno le stesse riflessioni, soprattutto inizio a farmi qualche domanda sull’identità della scrittrice, nonostante in precedenza avessi detto che non mi importava sapere chi lei fosse. Le sue ossessioni sono infatti le stesse de “L’amica geniale “: la mobilità sociale, il rione, il sesso come iniziazione…
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Esatto, niente di nuovo sotto al sole!
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