Quest’estate di letture è stata un po’ strana per me.
Dopo aver finito i 3 della Cassar Scalia, ho vagato alla ricerca di un personaggio che mi appassionasse.
Ho iniziato e NON finito 3 libri.
Ho letto una specie di lungo racconto di De Giovanni e poi mi sono imbattuta in questa “cagata pazzesca” per dirla alla Fantozzi.
Un libro orribile: L’enigma della stanza 622 di Jöel Dicker.
Potrei chiuderla qui ma mi sento di dovervi di più.
Prima di tutto, vorrei dire all’autore che se il suo editore Bernard fosse ancora in vita questo libro certo lui non lo avrebbe pubblicato.
Parte da qui l’autore de “La verità sul caso Quebert”, dalla morte del suo editore e dalla voglia di scrivere un libro su di lui.
Non lo fa, fa una schifezza.
Una storia senza nè capo nè coda, una specie di 50 sfumature di grigio a tratti e poi un giallo ma senza senso. Vi dico: brutto!
Mi chiederete perché questo l’ho finito: e perché?! Perché intanto non volevo lasciarne un quarto iniziato e non finito e poi perché comunque si fa leggere. È costruito in un modo che ti trattiene ma vi dico brutto.
Tornassi indietro non lo comprerei mai.
La storia d’amore letta mille volte, uno scopiazzamento di altri mille amori ostacolati: la bellezza straordinaria dei protagonisti, il destino che si mette contro, il padre di lui, la madre di lei, 10 happy end e poi la distruzione.
L’enigma da risolvere una confusione che non ve la posso raccontare e poi gli intermezzi dell’autore protagonista con “ma lei è il famoso scrittore” e pure lì bello lui e belle le donne che lo accompagnano. Ma che è?! Harmony?!
Per carità, non leggetene assolutamente o fatelo e poi venitemi a dare ragione.
Io cerco altro.
Lo sto leggendo anch’io e confermo: una cagata pazzesca!! Gli harmony sono scritti meglio, eh.
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