Io ho questo strano vizio di dare un nome alle cose, oddio non a tutte le cose: non ci sarebbero nomi abbastanza per battezzare tutte le mie scarpe o i miei vestiti ma diciamo che quelle un po’ più importanti vengono nominate.
E così ho Junior, che è la mia macchina Micra ma che sembra una 500 per le botte che ha preso, forse perché ho sempre voluto una 500; ho la vespa che si chiama Audrey, perchè è color Tiffany ma chiamarla così mi sembrava troppo banale; ho avuto per un periodo un migliore amico, che avevo chiamato Paul, che attualmente è riposto nella sua splendida scatolina e chissà se avrà mai più la sua degna collocazione; ma, vi dico tutto questo perché ho appena battezzato un nuovo oggetto in mio possesso.
Non è stato facile perché: é rosa ed aveva bisogno di un nome femminile; è una cosa utile ma graziosa; ha le setole che fanno rumore ed è per questo che, dopo attenta riflessione, ho deciso di chiamarlo FrùFrù.
E cos’è FrùFrù, è quello che comunemente (e riterrei banalmente) viene chiamato Clarisonic, per i meno informati di voi si tratta di un rivoluzionario sistema di lavaggio del viso. Una cosa che desideravo da tanto avere e che puff si è materializzata a casa mia.
Quanto mi piace, diciamo che nella vuota vita che sto facendo di questi tempi i momenti più elettrizzanti della giornata capitano a ridosso del tramonto: corsa, lavaggio viso, libro.
UaU!!!
Preso FrùFrù mi sono documentata sul suo utilizzo e dove se non su Youtube che ha un tutorial per tutto?! Ne ho visti 7/8 e tutti più o meno si attestano sullo stesso utilizzo.
Bene, perché per me è fondamentale tovare subito un’abitudine nell’utilizzo altrimenti cadrei nell’errore e, da mulo quale sono, sarebbe difficile recuperare.
E così: strucca occhi; sciacqua viso; cospargiti di sapone detergente; prendi Frù Frù, salutalo; bagnalo e zac, accendilo.
E poi FrùFrù su fronte; FrùFrù su mento; FrùFrù su guancia uno; FrùFrù su guancia due. Quanto mi piace, quanto mi diverto, quanto mi sento pulita dopo. Solo che dura un minuto, forse poco più.
Peccato. Poi lo sciacquo e lo saluto… “a domani, FrùFrù”… anche se…
ho letto che potrei usarlo anche due volte al giorno, ma poi mi dico: dovesse diventare una droga più di quello che già non è; dovessi rischiare di affezionarmi troppo; forse troppe emozioni in un periodo così non fanno bene.
E allora va bene: “FrùFrù, a domani per un’altra entusiasmante avventura!”
Ragazze, a proposito di bellezza, provate un po’ a fare questo test… quanto ne sapete?!
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