Apro il 2016 cinematografico con una recensione che forse da me non vi aspettereste: e fate male perché a me Zalone fa ridere! Ammetto: sono stata a vedere l’ultimo film di Zalone come il 50% degli italiani andati al cinema nell’ultima settimana.
Quo vado?
Che film ho visto? Un film comico.
Un film che, per un’ora e mezza, non ti fa pensare a niente. Ti fa solo ridere.
Evviva Dio!
È vero pure che mezz’ora dopo averlo visto non ti ricordi neanche di averlo fatto perché non ti lascia niente, almeno per me è andata così.
Io non ci vedo niente delle polemiche che sono venute fuori in questi giorni: è talmente infarcito di luoghi comuni che sarebbe un oltraggio all’intelligenza degli spettatori vederla così.
Per me è quello che sembra: un film comico.
E l’intento di Zalone era solo quello di far ridere. Punto. Nient’altro.
Il posto fisso, il lavoro, l’Italia, il nord Europa, le coppie di fatto, le famiglie multietniche, etc etc. sono solo un mezzo per buttare in mezzo battute intelligentemente demenziali.
Entri, ridi, esci.
Bello. Leggerezza.
Zalone ha questo pregio: fa ridere. E, secondo me, lo sa fare anche con intelligenza.
Poi può piacere o meno e infatti non tutti sono disposti a pagare il prezzo del biglietto. Giusto, ci sta.
Se volete staccare la spina, però, fate questo acquisto: non ve ne pentirete.
Io, intanto, sono contenta di aver iniziato il mio anno cinematografico così: ridendo!!!
Prometto che dal prossimo week end tornerò al pallosissimo cinema impegnato che la mia reputazione richiede 😉.