La prima, e forse l’unica, domanda che mi viene in testa, dopo aver visto questo film è: PERCHE’?
Allora, c’è stato questo autore, Timur Vermes, che ha avuto un’idea geniale e ne ha scritto un libro: Lui è tornato. Lo scrittore ha immaginato che Adolf Hitler si svegliasse in un campo di calcetto nel 2014, come se fosse appena uscito dal suo bunker. Geniale l’idea, geniale l’approccio di Hitler al mondo moderno: ai quotidiani, ad internet, alla tv, al popolo, al nuovo modo di comunicare. Bello, bravo l’autore. Libro ben scritto, una novità assoluta, un libro da leggere. Dissi allora, e ribadisco oggi, che l’autore si era perso nel finale e vabbè… non era facile.
Ora, leggendo il libro ti viene da pensare che se ne poteva trarre un film. E’ perfettamente adatto ad una sceneggiatura. Infatti il film lo hanno fatto: purtroppo, male!
A parte che per questo tipo di film secondo me ci voleva Hollywood, ma mettiamo che siate nazionalisti e non volete vendere i diritti, ok ma potevate affidarvi a qualcuno che il libro lo avesse capito meglio.
Uno scempio.
Aiutatemi a dire brutto.
A parte che da quello che mi ricordo Hitler era un nanetto, o comunque di media statura, e hanno preso un Cristo di due metri per interpretarlo; poi la cosa migliore del libro era la scoperta da parte di Hitler del “nuovo mondo”, come ho detto prima: delle comunicazioni, del popolo, di internet, della tv ma questo nel film questo è trattato proprio di striscio.
Non mi sono piaciuti i protagonisti, non mi è piaciuto il tipo di “girato”, non mi sono piaciute le battute. Una delle attrici protagoniste vestita sempre allo stesso modo: 3 vestiti in tutto per una storia che dura mesi. Lungo, noioso, pesante laddove il libro scorreva velocissimo.
La vostra fortuna è che c’è questa nuova moda al cinema per cui i film li danno per soli 3 giorni e ieri era l’ultimo, quindi ve lo siete perso e non mi dispiace per voi… anzi, mi dispiace per me che l’ho visto e per quei disgraziati che con me stavano.
Il libro compratelo però, perché merita.