Succede che devi partire per lavoro, arrivi all’aeroporto e ti accorgi di non aver preso il Kobo; un attimo di panico poi entri nella prima libreria e compri un libro.Facile.
Ovviamente mi sono interrogata su come sia potuto succedere, semplice:
1) quello che leggevo non mi stava entusiasmando;
2) sapevo di dover fare il viaggio con un collega e di non avere molto tempo per leggere.
L’inconscio ha fatto il resto.
Ho comprato Torto Marcio di Robecchi perché io Carlo Monterossi lo adoro e lo sapete.
Qui, però, per i miei gusti è stato poco presente.
Trattasi di triplice omicidio con un unico segno distintivo: i sassi lasciati sui cadaveri.
La polizia indaga; Carlo, suo malgrado, pure.
Solo che polizia e Carlo prendono due strade diverse pur arrivando, più o meno, allo stesso risultato.
Carlo odia sempre la sua creatura lavorativa ma sta per finire; Oscar ormai è, a tutti gli effetti, un detective; Katrina non si rassegna alla singletudine del sig. Carlo e ne parla con la calamita della Madonna, ma neanche stavolta riuscirà a piazzarlo; il sov. Ghezzi è il vero protagonista stavolta, creando una succursale della stazione di polizia a casa sua con l’aiuto e la connivenza della sig.ra Rosa.
Insomma, i solito personaggi ci sono tutti e si delineano meglio, con incursioni esterne decisamente piacevoli.
Al solito, la scrittura è veloce e pulita; la trama, a tratti scontata, ma non banale, decisamente da leggere.
Io ci ho messo una cifra a finirlo per il mio solito problema dell’affezione ai personaggi, perché tutte le volte che finisce un di questi libri mi sento un po’ orfanella.
Ora ho due possibilità:
1) riprendo in mano il libro iniziato;
2) ne compro un altro.
Penso: la seconda che ho detto.
Leggete bene!