E niente, quest’estate va così: tra un libro e l’altro ci infilo un’indagine di Enrico Radeschi di Paolo Roversi.
Sono arrivata alla terza: Cartoline dalla fine del mondo.
Ricorderete che il primo libro mi è piaciuto, il secondo un po’ meno, questo terzo come il primo.
Non sono proprio sicura di aver seguito la corretta sequenza perché è come se ci fosse un buco temporale, in realtà c’è perché l’indagine parte otto anni dopo l’ultima ma l’ultima non è quella che ho letto io.
Comunque Enrico vive da fuggiasco, ha dovuto far perdere le sue tracce, si è dovuto cancellare dal suo mondo ma succede un guaio e gli tocca tornare.
Il guaio è bello grosso, stavolta l’indagine è avvincente e il finale degno di un bel giallo, proprio a sorpresa. Mi ha solo un po’ annoiato l’ennesimo coinvolgimento di quel genio di Leonardo da Vinci che, per carità, tanto di rispetto, ma anche basta di infilarlo in qualsiasi mente criminale, e che cavolo un minimo di originalità!
Ormai torno a casa con Radeschi e mi piace che, anche quando finisce il libro, ci penso cioè mi dispiaccio della fine e mi ritrovo a chiedermi cosa starà facendo Enrico o Sebastiani, come stanno Buk e Rimbaud, etc etc.
La cosa fantastica di questi libri è che volano, li inizi e li finisci e non te ne accorgi, vanno veloci, liberi, sicuramente per la scrittura pulita, per niente arzigogolata, essenziale come piace a me.
Ora mi dedico ad altro, mi studio bene la sequenza dei libri e ci ritorno, quest’estate va così.
Leggetene tutti.