Non è la prima volta che scrivo di Zalone, avevo già commentato il film del 2016 (Quo Vado), lo rifaccio, ve ne riparlo, perché rientro in quel numero spropositato di italiani che ne ha già visto il film: Tolo Tolo.
Ve lo dico: non me ne vergogno.
Quando mi portarono a vederlo la prima volta, il mio scetticismo snob si è fatto da parte dopo i primi 10 minuti perché mentre guardavo, e lo confermo oggi dopo averne visto l’ultimo film, ho cominciato a pensare che in Zalone ci sia del genio.
Zalone non è solo un comico, è una persona intelligente, molto furba, oserei dire “paracula” che ha la capacità di prendere gli italici difetti e portarli all’esasperazione facendoci ridere. Zalone è colui che riesce a trattare argomenti delicatissimi e tragici con un’ironia ed una leggerezza più unica che rara.
Ammetto che l’ultimo film sia meno immediato, meno ridicolo, meno divertente ma forse per questo è quello che mi è piaciuto di più, l’ho trovato più sottile, più ironico.
Checco capovolge il punto di vista: l’ospite diventa l’immigrato, l’arrivo diventa la partenza. Abbiamo il sognatore, imprenditore disgraziato, che fugge in Africa a causa delle tasse e lì rimane fino ad un improbabile ritorno.
La cosa che apprezzo di più dei suoi protagonisti è che, pur vivendo delle favolette a lieto fine, non cambiano mai: stronzi sono all’inizio del film e stronzi rimangono, non c’è salvezza per loro e questo già mi sembra un gran modo di osservare gli italiani che così fanno, non cambiano, restano come sono nonostante tutto.
Seppur meno divertente secondo me:
- la gnocca africana;
- la cicogna zoccola;
- la lotteria dei portri con il bimbo bendato per l’estrazione;
- la scalata al potere del disoccupato che vince l’unico posto in paese da agente municipale e diventa presidente della Commissione Europea
valgono il film, che vi consiglio assolutamente di vedere. Mi saprete dire.
Io invece l’ho trovato un cesso senza pari. In sala non si è sentita una risata che sia una, e questo la dice lunga su quanto sia stato fragoroso il fallimento artistico di Checco Zalone.
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Non penso che Zalone faccia film solo per far ridere. Comunque sono gusti.
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E’ legittimo che un comico non voglia solo far ridere, ma il suo scopo principale resta quello. Anzi, non è semplicemente il suo scopo principale, è proprio il suo mestiere. E quindi stavolta Zalone ha lavorato male. Gli incassi di Tolo Tolo non ne risentiranno, perché il suo “regista” vive ancora della rendita che si è guadagnato con i film precedenti; dalla prossima volta tuttavia la musica cambierà, ne sono certo. Grazie per la risposta! 🙂
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Comunque io ho riso… 🤣🤣🤣
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è riuscito ad infamarti la corruzione italiana con leggerezza e ha infamato tedeschi e francesi al potere sempre con leggerezza…
fa molto pensare questo film..
oltre alle scene del viaggio nel deserto che sono una superpresa per il culo a tutta l’Europa che sa benissimo che le persone si indebitano fino al collo per arrivare in Europa le donne vengono violentate più e più volte …
un film da 10e lode..
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Esatto, lo penso anche io!!! La lotteria dei porti con il bimbo bendato è geniale.
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penso anch’io che sia geniale..lui è sicuramente un genio
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