Quando ho iniziato la serie di Guerrieri, un mio amico mi disse che per lui il più bello é Ragionevoli dubbi, il terzo della serie. Ora lui fa l’avvocato e, dopo aver letto il libro, capisco perché questo è il libro della serie che lui ha amato di più.
Per chi ha studiato giurisprudenza e fa l’avvocato di mestiere penso che questo libro sia la quintessenza della professione.
Chiedersi se il proprio assistito sia colpevole o innocente; avere il dubbio ma, soprattutto, istillarlo nei Giudici che devono decidere.
In questo libro ad un certo punto non ti chiedi più se sia colpevole o innocente il sig. Paolicelli, vuoi solo sapere dove arriva Guerrieri ad insinuare il “ragionevole dubbio” e, una volta fatto, se basta quello o se serve altro.
Ovviamente non ve lo dico.
Guerrieri è fico, è solitario, è tristarello.
Ha un amico serio. Ha una segretaria degna. Ha un fascino latente che in questo libro viene inevitabilmente fuori.
Un po’ mi inquieta, mi lasciano sempre perplessa i troppo soli, gli asociali; sono così tanto distanti da me che da una parte mi incuriosiscono dall’altra mi innervosiscono.
Guerrieri comunque mi piace, continua a piacermi, dunque, vado avanti e voi leggetene tutti!