Ieri sera un mio amico, che adora Winsolw, mi ha fatto tutto un trattato su quanto sia bravo e, soprattutto, versatile Don. E su questo siamo assolutamente d’accordo perché mai, leggendo London Underground, arriveresti a pensare che chi lo ha scritto sia lo stesso autore de Il potere del cane (mio libro preferito di tutti i libri preferiti!).
E voi mi chiederete: vabbè, ma in che senso?! Positivo o negativo.
Diciamo, non in senso negativo ma manco positivo. Proprio diverso.
Provo a spiegarmi.
Qui si narra la storia di Neal, che è un ragazzo, figlio di una tossica, che fa l’investigatore privato (o qualcosa del genere) e che, su mandato degli “amici di famiglia”, deve cercare la figlia di un pezzo grosso che è scappata a Londra.
Il libro è scorrevole, veloce, a tratti divertente, crudo ma neanche troppo. Insomma un fantastico “libretto” da leggere sotto l’ombrellone.
Va via che è un piacere.
Ed è qui che pensi: ma siamo sicuri che l’ha scritto Don?! Quando ti approcci al Potete del cane, per le prime 100 pagine devi stare con il taccuino per cercare di capire anche solo i nomi dei protagonisti.
Qui tutto facile: nomi, storia, intrecci.
Per carità, il colpo di scena finale c’è così come c’è pure la risata e anche la trama regge ma tutta un’altra storia.
Divertente è l’educazione del ragazzo da parte del papà putativo, e così scopri che se devi pedinare uno il modo per farlo è guardargli sempre le scarpe, sia perché è più facile seguirlo, sia perché, se lui se ne dovesse accorge, tu starai guardando per terra.
Ve lo consiglio?! Certo.
Don va sempre letto, poi é il primo di cinque. Ora inizio il secondo e speriamo traducano presto gli altri però non dite che non vi ho detto che potrebbe anche averlo non scritto Don, tanto è diverso da Il potere del cane o Il cartello.
E allora se la bravura di uno scrittore si misura in questo ha ragione il mio amico: Don è il numero uno.
Buona lettura.